AutoScreenCap, catturare screenshot in maniera automatica e ad intervalli di tempo regolari

Molti dei software presentati qui su Geekissimo mediante cui viene offerta l’opportunità di catturare screenshot del proprio desktop permettono di eseguire l’operazione in questione agendo manualmente, ovvero servendosi, volta dopo volta, dei relativi comandi d’utilizzo.

Nella maggior parte dei casi si tratta di un’operazione che non crea alcun tipo di fastidio all’utente ma ciò non esclude però il fatto che alcuni tra voi appassionati lettori possano desiderare di ricorrere all’impiego di un applicativo in grado di eseguire in maniera totalmente, o quasi, automatica tale tipo d’operazione.

In tal caso una risorsa quale AutoScreenCap si rivela molto ma molo utile!

Arriva Google Play, il nuovo mega store di big G

A sorpresa di tutti, Google, nel corso delle ultime ore, ha annunciato e reso disponibile un riferimento remoto unico nel quale, d’ora in avanti, risultano riuniti l’Android Market, Google eBook Store, Google Music e Google Movies e che prende il nome di Google Play.

Il nuovo ed unico servizio reso disponibile da big G, a differenza di quanto precedentemente offerto, consente di scaricare i contenuti d’interesse rendendoli immediatamente disponibili su PC, su smartphone e su tablet, il tutto senza bisogno di alcun processo di sincronizzazione poiché basato sul cloud.

Nel dettaglio, tutti i contenuti dell’universo Google sono quindi identificati in modo univoco ma i servizi offerti restano invariati e la nuova organizzazione, inoltre, ne dovrebbe consentire un maggior grado di fruibilità, grazie anche alla neo possibilità di effettuare ricerche su tutti i canali simultaneamente.

LulzSec, arrestati 5 membri grazie alla collaborazione con l’FBI del loro ex leader

L'FBI arresta 5 membri di LulzSec grazie alla collaborazione di Sabu

Stando a quelle che sono le informazioni che, nel corso delle ultime ore, hanno iniziato a fare il giro dell’intero web Hector Xavier Monsegur, meglio conosciuto con il nickname di Sabu, ovvero l’ex leader del gruppo di hacktivisti denominato LulzSec, sarebbe diventato un collaboratore dell’FBI e le sue più recenti rivelazioni avrebbero permesso la cattura di ben cinque uomini sospettati finiti direttamente nelle mani delle forze dell’ordine durante un’operazione di polizia internazionale.

L’operazione, nel dettaglio, stando a quelli che sono gli ultimi dettagli attualmente disponibili, sarebbe riuscita grazie alle informazioni fornite dall’ex leader del gruppo di hacktivisti che, arrestato mesi addietro poichè riconosciuto colpevole di ben 12 differenti attacchi informatici tra cui risultano compresi anche quelli verso PayPal, Sony, CIA, avrebbe poi accettato di collaborare con gli agenti federali statunitensi al fine di rendere quanto meno lunga possibile la sua permanenza in galera.

Hanso Tagger, compilare e modificare i tag dei file audio agendo anche in batch

Attribuire correttamente i tag ai propri file audio consente di individuare facilmente, al momento opportuno, quanto d’interesse evitando quindi di andare incontro ad inutili e fastidiose perdite di tempo che, talvolta, vanno a trasformarsi in una vera e propria caccia al tesoro.

L’esecuzione di tale operazione potrebbe però risultare particolarmente scocciante, così come sicuramente molti tra voi lettori di Geekissimo avranno già avuto modo di sperimentare, sfruttando le opzioni predefinite di Windows o, ancora, qualora non si disponga di uno strumento appositamente preposto a tal scopo come nel caso di Hanso Tagger.

Extension Automation, abilitare automaticamente le estensioni installate su Chrome in base ai siti web visitati

Chi, tra voi lettori di Geekissimo, è solito servirsi di Google Chrome come strumento mediante cui navigare online e, al contempo, ha provveduto ad installare un gran numero di estensioni in modo tale da poter soddisfare le proprie esigenze personali aggiungendo funzionalità extra di certo avrà avuto modo di verificare personalmente quanto possa risultare difficile riuscire a gestirle in maniera ottimale.

Per eseguire tale operazione nel miglior modo possibile si potrebbe però prendere in considerazione l’idea di ricorrere all’utilizzo di Extension Automation… ma di che cosa si tratta? Scopriamolo subito!

Extension Automation è, appunto, un’estensione per Google Chrome che, una volta in uso e correttamente configurata, consente di attivare e disattivare l’utilizzo delle estensioni installate in base a quelli che sono i vari siti web visitati rendendo inoltre, in tal modo, la barra degli strumenti del browser ben più ordinata (le icone facenti riferimento alle risorse che al momento non vengono impiegate saranno infatti nascoste) ed evitando inutili gestioni degli add-on in background.

Equo compenso: respinti i ricorsi, anche quelli di Apple e Samsung

Equo compenso ricorsi respinti

Nel corso delle ultime ore il TAR del Lazio ha respinto tutti e otto i ricorsi presentati contro il famigerato decreto Bondi, ovvero la norma mediante cui è stato indotto il meccanismo dell’equo compenso sul prezzo effettivo dei supporti adibiti alla memorizzazione dei file audio e video (ad esempio i DVD, i flash drive USB, le SD Card etc.) basandosi sul discutibile principio secondo cui tenendo conto del fatto che questi potrebbero essere impiegati per eseguire la copia di contenuti protetti da copyright appare giusto aumentarne il costo, proporzionalmente alla memoria in dotazione, come forma di risarcimento.

La norma, nonostante sia stata attaccata a più riprese per il modo ben poco meritocratico ed estremamente semplicistico con la quale viene applicata, è stata comunque confermata e pienamente legittimata dalla giurisprudenza.

Android: oltre 360 mila virus in due settimane, parola di Kaspersky

Infografica Kaspersky malware Android

Del fatto che il 2012, secondo le previsioni di molteplici aziende produttrici di risorse adibite alla sicurezza informatica, si presentasse come un anno estremamente critico per il mondo dei device mobile se ne era già iniziato a parlare qualche tempo addietro ma, nonostante ciò, durante le ultime ore Kaspersky Lab ha rinnovato l’allarme.

La ben nota azienda specializzata nella produzione di risorse per la sicurezza informatica ha infatti pubblicato il suo consueto rapporto sull’andamento delle minacce in tal ambito sottolineando come Android, in maniera decisamente maggiore rispetto agli altri OS mobile, sia sempre più nel mirino dei produttori di malware.

Tra la fine del 2011 e l’inizio dell’anno corrente le varianti di malware per il sistema operativo mobile reso disponibile da Google sono aumentate in maniera esponenziale.

Facebook Messenger approda ufficialmente su Windows 7

Se ne era iniziato a parlare qualche mese addietro ed il suo arrivo in via ufficiale era già atteso da qualche tempo a questa parte ma soltanto nel corso delle ultime ore Facebook Mesenger, il client per la gestione da desktop di tutte le varie attività eseguite su Facebook, è stato reso ufficialmente disponibile per OS Windows.

L’app, resa disponibile dal team del rinomato social network in blu, consente di chattare con i propri amici, di visualizzare le notifiche e di tenere traccia dei feed di notizie, il tutto direttamente dalla propria scrivania virtuale e, di conseguenza, evitando di dover aprire il browser web così come di consueto e così come sicuramente avranno già avuto modo di verificare tutti coloro che hanno sperimentato le fattezze del tester del client trapelato in rete settimane fa.

Il client, comunque, risulta prevalentemente basato sull’utilizzo dei Ticker, il sistema per la gestione dei flussi d’informazione introdotto da Facebook non molto tempo fa, mostrando quindi, uno dopo l’altro, tutti gli aggiornamenti di maggior rilievo facenti riferimento alle operazioni compiute dagli utenti presenti nelle proprie liste amici.

Zulu URL Risk Analyzer, uno scanner online per verificare l’effettivo grado di sicurezza dei siti web

Cercare di preservare, per quanto possibile, la propria incolumità quando si naviga online costituisce un fattore di straordinaria importanza e, tenendo conto di ciò, qui su Geekissimo abbiamo più volte avuto modo di fare la conoscenza specifici strumenti adibiti proprio a questo scopo.

A tal proposito, sono molteplici, infatti, gli che utenti potrebbero trovare utile ricorrere all’utilizzo di una risorsa quale Zulu URL Risk Analyzer, specie se, per un motivo o per un altro, ci si ritrova a dover visitare siti web mai visualizzati sino ad ora.

Ma che cos’è Zulu URL Risk Analyzer? Semplice: Zulu URL Risk Analyzer è un servizio web, utilizzabile in maniera totalmente gratuita e senza dover effettuare alcuna sottoscrizione, che va a configurarsi come una sorta di scanner online in grado di eseguire vari controlli di sicurezza facenti riferimento ad un dato sito web selezionato restituendo poi un punteggio complessivo finale mediante cui valutare l’effettivo grado di affidabilità.

DataLocker, criptare e decriptare i propri file in Dropbox

I servizi di cloud storage sono diventati, già da diverso tempo a questa parte, estremamente popolari tra la vasta utenza, sopratutto grazie alla loro estrema semplicità di utilizzo.

Purtroppo, però, quando si parla di servizi di cloud storage e, nello specifico, di Dropbox, appare inevitabile dover discutere anche del problema sicurezza e, per essere più precisi, di tutte le varie ed eventuali problematiche che potrebbero essere legate alla privacy degli utenti interessati.

Tenendo conto di ciò va quindi a rivelarsi particolarmente utile ricorrere all’utilizzo di un’apposita risorsa mediante cui crittografare i propri dati impedendo quindi ad altri eventuali utenti che, in un modo o nell’altro vi hanno effettuato l’accesso, di visualizarli.

In tal senso una risorsa quale DataLocker potrebbe senz’altro rivelarsi un ottimo strumento al quale attingere.

Sony, trafugati 50 mila file musicali di Michael Jackson

Brani di Michael Jackson trafugati dai server Sony

Dopo la caduta del PlayStation Network avvenuta qualche tempo addietro Sony si è poi ritrovata a dover fare i conti con un ulteriore e micidiale attacco informatico: infatti, stando a quanto reso noto nel corso delle ultime ore, l’archivio musicale di Michael Jackson, il re del pop, è stato trafugato con la conseguente fuoriuscita di circa 50 mila file musicali, compresi gli inediti ed i brani realizzati in collaborazione con altri artisti.

Secondo quanto indagato dal gruppo ed attenendosi anche a quanto riportato da numerose testate internazionali i malintenzionati sarebbero riusciti ad accedere ai server dell’azienda procedendo poi al download di della collezione completa dei brani del celebre cantante, brani che, tra l’altro, la stessa Sony aveva fatto propri nel 2010 sborsando una cifra pari a circa 250 milioni di dollari.

L’attacco, a quanto pare, sembrerebbe inoltre essere collegato a quello avvenuto, così come precedentemente accennato, al PlayStation Network.

Privacy su Android: le foto degli utenti a rischio?

Privacy utenti Android

Non molto tempo fa era emerso il fatto che molteplici app per iOS fossero in grado di recuperare i contatti dal device in uso utilizzandoli per svolgere le relative funzioni e spedendo poi il tutto a server remoti.

Unitamente ai contatti, però, così come fatto notare giorni fa dal New York Times, gli sviluppatori avrebbero inoltre l’opportunità di accedere in maniera piuttosto semplice agli album fotografici realizzati dagli utenti prelevando quindi qualsiasi foto da essi.

Nel corso delle ultime ore, però, il New York Times, tramite il portale Bits, ha risollevato nuovamente la questione sottolineando come, unitamente ad iOS, anche Android sia destinato ad andare incontro al medesimo destino.

Android, a quanto pare, sembrerebbe però essere esposto in maniera maggiore ad eventuali rischi per gli utenti finali poiché per gli sviluppatori risulterebbe ancor più semplice accedere alle informazioni archiviate sul device in uso.

Infatti, per quanto riguarda iOS, per accedere alle foto presenti su un dato device risulta necessario ottenere i privilegi per l’utilizzo dei servizi di geolocalizzazione, per quanto riguarda Android, invece, è sufficiente ricevere l’autorizzazione per l’accesso al web.

Megaupload, Kim Schmitz difende se stesso e il suo impero

 Kim Schmitz

Sono trascorsi poco più di dieci giorni da quando Kim Schmitz, il fondatore dell’impero Megaupload, è stato scarcerato su cauzione ottenendo nuovamente la sua libertà seppur sottoposta ad alcune limitazioni, almeno per il momento.

La libertà di Dotcom non sembrerebbe però essere stata cosa gradita alle autorità di Washington che, così come dichiarato, preferirebbero vedere il fondatore di Megaupload nuovamente dietro le sbarre, una richiesta questa che è però stata negata dal giudice.

Frattanto, comunque, Dotcom ha già avuto modo di rilasciare alcune interviste nelle quali, nonostante sia atteso l’esito del processo contro Megaupload, è apparso come tutt’altro che arrendevole.

Dotcom, infatti, ha fatto sapere che durante i giorni passati in cella ha avuto modo di riflettere attentamente sulla vicenda giungendo, infine, ad una precisa conclusione: “non possono vincere”.