Crea un e-commerce online in pochi secondi grazie a WordPress

Wordpress e-commerce

Ogni negozio che vuole puntare ad avere una più ampia possibilità di vendita, punta ad aprire un e-commerce online. Questi e-commerce, sono dei semplici negozi online, dove è possibile acquistare normalmente come se si fosse nel negozio realmente. Questi siti web, vengono creati per lo più da agenzie specializzate con delle conoscenze ben specifiche. Sono nati in questi ultimi anni, dei CMS che vi permettono di creare questi portali online in pochissimi click e con estrema semplicità.

Sfruttando questi CMS, viene annullato l’aiuto che viene dato da un’agenzia specializzata, c’è da dire però, che il lavoro che offre un’agenzia è unico e alcune volte inimitabile, basarsi su dei CMS, invece, potrebbe farvi ritrovare il vostro stesso sito su un altro indirizzo, con i prodotti cambiati e che magari vi fanno anche da competitor nel commercio di quei prodotti in Italia. Da oggi, però, potrete creare un vostro e-commerce, utilizzando il tanto amato WordPress con un buon plugin che vi andiamo a presentare.

Amazon e l’Italia. Questo matrimonio s’ha da fare?

amazon

Americani, francesi, tedeschi, inglesi, cinesi. Tutti ormai hanno il loro Amazon, tranne noi, poveri abitanti di un Paese arretrato, restio a capire dove tira il vento e poco abile ad investire nei tempi giusti sfruttando i campi più fruttuosi.

Certo, la vetrina on-line di Seattle più famosa al mondo ha appena inaugurato un catalogo contenente oltre 55.000 titoli fra libri e DVD in italiano, ha finalmente cominciato a spedire merci nel Belpaese sfruttando i domini “Amazon.co.uk”, “Amazon.de” ed “Amazon.fr” (con spese di spedizione di 6/10 euro), ma continua a ben guardarsi dall’aprire un sito e, soprattutto, una filiale nella patria dei poeti, dei santi e dei navigatori.

In questo senso, sono semplicemente emblematiche le parole pronunciate da Diego Piacentini, vice presidente di Amazon: “I miglioramenti sono visibili anche se l’Italia rimane un Paese più complicato di altri“. Insomma, non illudiamoci, non saremo mai un Paese “normale”. Ahinoi, sembrano suonare proprio così le parole di Piacentini, e in fondo come dargli torto?

Acquisti online, in rialzo libri e CD

Ormai online possiamo acquistare qualsiasi genere di prodotto, dalle automobili ai vini pregiati, ovviamente il mercato più ampio è quello dell’elettronica con enormi negozi online che ci mettono a disposizione innumerevoli quantità e qualità di gadget geek e prodotti informatici a prezzi spesso vantaggiosi.

Un mercato fin’ora molto sottovalutato, ma in crescita costante da anni è quello relativo ai libri ed ai CD. Musica a cultura, probabilmente per la loro vastità, sono diventate aree di interesse molto importanti per chi si vuole mettere in affari in rete.

eBay dovrà pagare 20mila euro di risarcimento alla Hermes. Un pericoloso precedente, che pone la società d’aste a rischio chiusura!

Hermes

Ancora problemi per eBay, che per l’ennesima volta si trova a dover pagare una multa per il comportamento scorretto dei propri utenti. Questa volta siamo in Francia: un tribunale d’oltralpe ha infatti obbligato il popolare servizio di aste online a pagare ben 20mila euro di multa alla Hermes, famosa società di prodotti di lusso.

Motivo? eBay avrebbe permesso la vendita, sul suo sito appunto, di tre borse contraffatte. Si tratta di una delle prime volte (e la primissima in Francia) in cui un giudice designa eBay come principale responsabile di una vendita fraudolenta tra due propri utenti. Numerose volte eBay è intervenuta per eliminare dal proprio sito prodotti contraffatti o di cui è vietata la vendita, ma si è sempre battuta per far prevalere il principio che devono essere le diverse aziende produttrici a indicare quali sono i prodotti contraffatti e quali gli originali.

Disponibile su iTunes il catalogo completo dei Radiohead!

Sicuramente è stata la più bella idea di Apple potesse avere. iTunes è il primo commerce di contenuti multimediali che piano piano sta modificando il modo di distribuire contenuti multimediali. Vi ricordate l’articolo, dove vi segnalavamo che il giorno stesso in cui i film escono in DVD, gli stessi è disponibili anche su iTunes? La stessa cosa molte volte capita anche con i CD.

Oggi analizziamo il caso Radiohead. Questo gruppo di recente aveva rilasciato il proprio album prima sul proprio sito internet, mettendolo all’asta, e ora rilascia la propria discografia su iTunes. Sicuramente questo è un gruppo che sa sfruttare le nuove tecnologie, ricordiamoci che iTunes è uno dei primi negozi on line per contenuti multimediali.

eBay, gli italiani comprano sempre di più dagli Stati Uniti (ma sempre di più, dagli Stati Uniti non si spedisce in Italia)

Pacco

Sembra davvero un controsenso, ma c’è poco da scherzare. Gli italiani che frequentano eBay acquistano sempre di più da venditori presenti negli Stati Uniti, anche se i venditori d’oltreoceano si fidano sempre meno delle nostre Poste, tant’è che molti vendono i propri oggetti con la clausola “non inviamo in Italia”. Partiamo dai dati, innanzitutto. Secondo eBay, nei primi tre mesi dell’anno gli italiani hanno acquistato dagli Stati Uniti quasi 700mila oggetti, con una crescita del 18 per cento rispetto allo scorso anno.

Gli italiani dagli Usa acquistano soprattutto attrezzature sportive (+63 per cento), accessori e ricambi per autovetture (+56 per cento) seguiti da strumenti e forniture per ufficio e fotografia (+47 e +44 per cento). Va bene anche il settore degli strumenti musicali, con il 42 per cento in più. Per quanto riguarda la spesa, i quasi 150mila italiani che hanno acquistato tramite eBay oggetti dagli Stati Uniti, sempre tra gennaio e marzo del 2008, hanno speso in media 56 dollari (l’equivalente di circa 36 euro) per ogni acquisto. Ma andiamo a vedere, invece, le note negative

Microsoft pagherà (più o meno) chi usa il suo motore di ricerca. Funzionerà, o è solo una mossa “disperata” anti-Google?

Microsoldi

Il potere di Google è ancora troppo spropositato rispetto a quello di Microsoft. E così la multinazionale di Redmond, a sorpresa, ha annunciato ieri che inizierà a pagare chi utilizzerà il suo servizio di ricerca Live Search per fare acquisti. Sì avete capito bene. In pratica, il colosso ha annunciato che rimborserà i clienti che acquisteranno online alcuni prodotti utilizzando il motore di ricerca Microsoft Live Search.

Il danaro, hanno spiegato, arriverà dalle tariffe che gli investitori pubblicitari pagheranno a Microsoft per vedersi comparire tra i primi risultati nelle ricerche. “Crediamo – ha spiegato Bill Gates in una conferenza stampa – che la ricerca può offrire sia agli utenti che agli investitori molte più possibilità di quante ne abbia ancora offerte, e con questo servizio puntiamo a diventare il servizio di ricerca commerciale più redditizio del Web“.

Adesso su Amazon si compra con il cellulare!

Amazon

Il commercio su internet ormai è diventate una forte fonte di guadagno per molti, sia per chi compra e sia per chi vende. Molte grandi aziende si sono dalle alla vendita online. In vendita si trova veramente di tutto, dagli oggetti usati agli oggetti nuovi, appena comprati. Il sito sicuramente più conosciuto per lo shopping internazionale è Amazon.

Da oggi in poi il nuovo sito, presenta una nuova forma di ricerca e acquisto dei propri prodotti. Fino a ieri il sito vi permetteva di acquistare e cercare prodotti, solo tramite la classica interfaccia Web, ma da oggi potremo cercare e quindi acquistare tutti i prodotti che vogliamo tramite il nostro cellulare. Il servizio però non è al momento disponibile per l’Italia.

eBay, arrestato un famoso truffatore italiano. E tu, come ti difendi?

Chitarre

Come in tutte le “piazze” che si rispettino, anche su eBay iniziano a diffondersi i grandi truffatori. Coloro, cioè, che cercano di inflazionare il prezzo degli oggetti in vendita oppure, ancora peggio, mettono in piedi in pochi giorni vere e proprie “macchine mangia soldi” di oggetti, proposti a prezzi molto vantaggiosi, che vengono pagati dagli acquirenti ma non vengono – ovviamente – mai spediti dai venditori.

A volte la tecnica funziona; altre volte, come nel caso di cui vi parlo oggi, il truffatore viene invece identificato ed arrestato (anche perché, operando su internet, tutte le attività economiche lecite e illecite sono facilmente rintracciabili e tracciabili). La notizia di oggi, dicevo, riguarda un famoso Dj milanese di 37 anni (di cui non riveliamo, in ogni caso, né le iniziali del nome né il nick con cui è conosciuto su internet per ragioni di privacy), colpevole di offrire a prezzi molto vantaggiosi strumenti musicali, biglietti per spettacoli teatrali, per concerti di artisti famosi e partite di calcio.

Odio e amore su Wikipedia e eBay. Una storia vera

Wikipedia_eBay

Quella che vi racconto oggi è una storia (vera) che ha come protagonisti Rachel Marsden, commentatrice e blogger canadese, e Jimmy Wales, co-fondatore di Wikipedia. La loro storia d’amore è finita proprio su internet con due colpi di scena che né l’uno né l’altra si aspettavano. A scatenare la polemica è stato Jimmy, che qualche giorno fa ha “editato” la propria voce su Wikipedia aggiungendo una postilla: “Non sono più legato a miss Marsden”.

Peccato, però, che lei abbia dovuto scoprire che la loro storia d’amore era finita… proprio su Wikipedia. E così, per vendicarsi, ha deciso di mettere in vendita online su eBay la maglietta e il maglione che l’uomo indossava durante la loro ultima notte d’amore. “Ciao, il mio nome è Rachel – si legge nella descrizione degli oggetti in vedita su eBay – e il mio ex-ragazzo, il fondatore di Wikipedia Jimmy Wales, mi ha appena lasciato con un annuncio sulla sua enciclopedia. Si è trattato di una mossa talmente classista che ho voluto fare anch’io qualcosa di simile, per questo vendo alcuni dei vestiti che ha lasciato nel mio appartamento di New York”.

Le reliquie di San Vincenzo, la spazzatura di Napoli e i vostri acquisti più “pazzi” su eBay

Reliquie

Avete mai acquistato un oggetto particolarmente strano su eBay? La domanda potrebbe sembrare abbastanza banale, ma leggendo certe notizie probabilmente non lo è. L’Osservatorio di Telefono Antiplagio ha infatti denunciato al Vaticano il grosso commercio (illegale, ovviamente) di tutta una serie di reliquie dei santi (dalle ciocche di capelli di Santa Teresa di Gesù Bambino a un brandello della tunica di Santa Rita da Cascia, da un frammento osseo di Padre Pio al “Kit Sant’Ignazio”).

Non stiamo parlando di “falsi” (che pure ce ne sono tanti), ma di un vero giro d’affari illegale di reliquie trafugate da chiese sperdute, tombe o siti archeologici. I vertici di eBay assicurano di essere a conoscenza del problema e di aver allestito “una task-force di esperti per bloccare questo commercio”. Anche se, almeno questa mattina, scrivendo “reliquie” nel campo di ricerca si continua a trovare davvero di tutto.

Cercare scritte all’interno di immagini? Tra poco, con Google, si potrà. Ed è polemica

Scritta

Google non molto tempo fa (ma la notizia è stata data da pochissimo) ha registrato con un brevetto un sofisticato sistema per cercare testo all’interno di immagini. Il sistema, che sarà usato prevalentemente all’interno di Google Ricerca Immagini, darà la possibilità non solo di effettuare una ricerca nel nome del file, ma anche all’interno delle eventuali scritte (proprio come nella foto qui sopra) presenti in un’immagine.

Così, per fare qualche esempio, sarà più semplice trovare nomi di negozi, le scritte sui muri, i nomi di palazzi, le insegne e così via. Ovviamente, la tecnologia non sarà utilizzata solo per la ricerca immagini, ma potrebbe venire utilizzata all’interno del tanto criticato Google Street View, la funzione di Google Maps (che ancora non è arrivata in Italia) con la quale è possibile vedere fotografie scattate al livello stradale delle vie delle principali città. Ma è subito polemica su un’ennesima invasione della privacy.

Aste online e controllo preventivo sugli oggetti. eBay a rischio chiusura?

Tiffany

eBay dovrebbe effettuare una sorta di controllo preventivo sugli oggetti per la cui vendita fa da tramite? La domanda mi viene in mente leggendo un articolo uscito ieri sul New York Times che riferisce di una lunga battaglia legale tra la Tiffany & Company e eBay. Motivo del contendere, i troppi falsi che secondo la casa di gioielli verrebbero proposti sul principale sito di aste online senza che questo faccia nulla per combattere il problema.

eBay, è importante dirlo, si è sempre limitato a fare da tramite tra venditore e compratore, niente più. Solo pochissime volte aveva vietato la vendita o aveva esercitato un controllo prevendivo; una di queste, per fare un esempio, è la vendita dell’avorio, bloccata circa un anno fa. Se, però, Tiffany vincesse la causa, questo potrebbe creare un enorme precedente giudiziario e il modello di business che sta alla base di eBay sarebbe in forte rischio: per l’azienda controllare tutti gli oggetti sarebbe, oltre che difficile, anche molto costoso. Basti pensare ai 248 milioni di utenti registrati in tutto il mondo e i circa 102 milioni di oggetti in media in vendita contemporaneamente.

I motori di ricerca dovrebbero indicizzare i siti-truffa? (E vi racconto l’ennesima brutta figura tutta italiana)

Truffe

La domanda che mi e vi pongo oggi è la seguente: è giusto che i motori di ricerca indicizzino siti che portano a contenuti vietati, contro la legge o contenenti truffe? “A pelle” potremmo rispondere che non è giusto; ma Google, Yahoo!&co. rimandano all’utente risultati in modo automatizzato, i cui filtri spesso non riescono a bloccare i contenuti vietati o illegali. Perché vi faccio questa domanda e perché il post ha attinenza con il nostro Paese?

Ecco la storia: qualche giorno fa sono arrivate alle autorità competenti molte segnalazioni, da parte di utenti di tutto il mondo, su un sito che truffava i consumatori vendendo a prezzi stracciati diverse tipologie di prodotti. Il tutto non accettando pagamenti con carta di credito: chi voleva acquistare i beni doveva inviare il denaro ad un indirizzo in Italia. Purtroppo, decine e decine di persone sono cadute nella trappola, spendendo centinaia di Euro ognuno, tanto che la vicenda è stata soprannominata “Italian job”.