Tante e-mail distraggono? No, se le evadi tutte

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Stressati dalle e-mail? Volete qualche consiglio? Alcuni giorni fa il New York Times, in uno speciale sulle e-mail, ha affrontato il problema del cosiddetto “fattore distrazione”. Ricevere tante e-mail e dover rispondere a tutte fa perdere tempo e distrae?

Alcuni psicologi spiegano che interrompere il proprio lavoro per rispondere alle e-mail può aiutare a migliorare la propria creatività e produttività. Secondo Adam Cox, psicologo clinico che ha lavorato molto sugli effetti del multitasking e delle interruzioni dal lavoro, “quando si ricevono messaggi e-mail di lavoro, spesso questi stimolano la corteccia pre-frontale del cervello (laddove si trova la creatività) aiutandoci a risolvere i problemi”.

Riflessione su YouTube e la tragedia finlandese

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Di sicuro avrete sentito della tragedia avvenuta due giorni fa a Tuusula, in Finlandia, dove uno studente ha ucciso nove persone, tra cui la direttrice della propria scuola, e ha ferito decine di studenti. Una vicenda terribile, annunciata con un video pubblicato su YouTube. Un video – ormai rimosso – intitolato “Jokela High School Massacre” e pubblicato con la firma “Sturmgeist89”, in cui si vedono la scuola e poi un individuo che si mette in posa davanti alla telecamera con un’arma da fuoco. Una vicenda davvero terribile nel cui merito, ovviamente, non è compito di questo blog entrare.

Una cosa però la voglio dire, da giovane giornalista. In questi giorni in televisione e sui giornali – come spesso accaduto già in altre vicende simili – non si fa altro che commentare e parlar male di YouTube, di internet e dei social network. Una pratica, lasciatemelo dire, inaccettabile: le stragi non avvengono perché esistono siti che permettono di caricare online i propri video. YouTube, insomma, non è quel luogo terribile e pieno di sesso, droga e violenza che in tanti vogliono far credere.

Nel 2010 finiranno le combinazioni per gli indirizzi di rete. Come faremo?

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I provider devono implementare quanto prima la nuova generazione di indirizzi di rete (IPv6), altrimenti intorno al 2010 internet non sarà più accessibile. Parola di Vint Cerf, uno dei pionieri della Rete, che da anni sta giustamente allertando chi di dovere sul futuro di internet, che con gli standard attuali entro qualche anno non potrà più “reggere” il numero di connessioni che cresce in maniera esponenziale.

Come sapete, ogni computer in Rete ha un numero identificativo univoco (Ip). Quello utilizzato attualmente (IPv4) è costituito da 32 bit con quattro numeri decimali rappresentati su un byte: ciò vuol dire che ogni numero varia da 0 a 255 (un indirizzo tipico potrebbe essere 154.242.4.192). Facendo un rapido calcolo, esistono “solamente” 4.294.967.296 indirizzi univoci (da cui vanno sottratti almeno 18 milioni di indirizzi utilizzati per le reti locali). Ecco perché è stato brevettato l’IPv6 che, però, stenta a decollare.

L’Africa e internet: a che punto siamo?

Africa

Più di un terzo degli abitanti dell’Africa avrà una connessione a internet a banda larga entro il 2012. Sono i risultati di una conferenza (“Connect Africa”) sull’utilizzo di internet nel Continente Nero cui la Bbc (e solo la Bbc) ha dato molta rilevanza. Attualmente la situazione non è per niente rosea: meno di quattro africani su cento utilizza la Rete, con una penetrazione della banda larga di appena l’un per cento.

“La buona notizia – hanno spiegato alcuni analisti – è che l’Africa ha avuto il più alto tasso di crescita e sviluppo della telefonia mobile al mondo (circa il doppio della media mondiale) e gli indicatori economici sono tutti in segno positivo”. Segno che, forse, le cose cambieranno nei prossimi anni. Ma andiamo a vedere qual è la situazione attuale.

Lo strano caso dei domìni inesistenti e poi esistenti

Dominio

Alcuni utenti internet e blogger nell’ultimo periodo hanno denunciato uno “strano” fatto. Che poi tanto strano non è. È capitato a moltissimi, infatti, che dopo aver provato a vedere se un dominio fosse disponibile (ed era veramente disponibile) il giorno dopo questo venisse “stranamente” registrato da un’altra persona.

Certo, potrebbe trattarsi di una coincidenza. Ma tante coincidenze, una dietro l’altra? Così in molti hanno iniziato a sospettare che alcuni siti che offrono la possibilità di cercare negli archivi “Whois” rivendano a speculatori senza scrupoli i dati delle ricerche degli ignari utenti. Questi speculatori, ovviamente, ricevuta la notizia di un utente che vuole registrare un dominio, lo registrano prima di lui. Poi, quando l’utente chiede spiegazioni, gli viene richiesta una somma di denaro per sbloccare il dominio ed entrarne in possesso.

Lo spam che arriva… dagli Mp3

Spam_mp3

Ultimamente ci stiamo occupando spesso di spam, i tanto “odiati” messaggi di posta indesiderata che molto spesso invadono le nostre caselle di porta elettronica portando con sé, nei casi migliori, tanto fastidio, e nei casi peggiori anche una bella quantità di virus e spyware. E se i software per combattere lo spam stanno diventando sempre più sofisticati, anche coloro che stanno dietro a questi messaggi si adeguano, creando nuove forme di pubblicità occulta.

È il caso di questi ultimi giorni, in cui numerosissime persone stanno ricevendo messaggi di spam… audio. Si tratta di file Mp3 che vengono inviati come allegati alle mail di posta indesiderata. Aprendoli, si ascoltano (magari dalla voce suadente di una signorina) le stesse informazioni che si potrebbero leggere nei messaggi dello stesso tipo: guadagno facile, viagra, sesso, e così via.

Bug.gd, soluzioni in salsa web 2.0 agli errori del computer

Bug.gd

Chissà quante volte, anche i geek più in gamba, si saranno trovati di fronte ad apparentemente incomprensibili messaggi d’errore dati dal computer.

Da “l’applicazione X non può essere avviata a causa di un errore” a “Operazione non valida, il programma verrà terminato” passando per altre infinità di errori, c’è davvero da strapparsi i capelli e, in diversi casi, le soluzioni fornite dal supporto tecnico del programma (o dai siti ufficiali) nemmeno riescono a risolvere niente. Da oggi però, anche a questo ci pensa il web 2.0!

Arrivano nuovi alfabeti per il Web

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L’alfabeto romano perderà a breve almeno un po’ della propria popolarità sul Web. Da lunedì scorso, infatti, l’Icann (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers) ha iniziato a testare undici nuovi alfabeti per gli indirizzi Web.

Tra le nuove lingue figurano il persiano, l’arabo, il russo, l’hindi, il greco, il coreano, l’hebrew, il giapponese, il tamil, il cinese tradizionale e quello semplificato. Si tratta, ha spiegato il presidente dell’Icann Paul Twomey di “uno dei più grandi e innovativi cambiamenti nella storia di internet”.

25 consigli utili per organizzare al meglio il proprio lavoro di blogger

Se scrivete su un blog, avrete sicuramente vissuto almeno una volta il “dramma” della cattiva organizzazione del lavoro e/o della mancanza di “ispirazione” per scrivere gli articoli.

In realtà, per evitare queste piccole-grandi tragedie organizzative basta davvero poco. Eccovi infatti serviti 25 semplici, ma fondamentali, consigli per gestire al meglio il lavoro da fare quotidianamente sul proprio blog:

1. Appuntare sempre e comunque le idee – In modo da averle sempre a portata di mano e pronte per la scrittura di nuovi post.
2. Scrivere articoli “di riserva” – Qualche giornata senza “ispirazione” o tempo può capitare a tutti, quindi meglio avere sempre dei post (magari non eccezionali) salvati in anticipo ed utilizzabili come “pezza”.
3. Mantenere un argomento o filo logico – Per far capire subito ai nuovi lettori cosa stanno leggendo, cercare di delineare un “argomento principe” del blog.
4. Limitare la lettura delle e-mail a determinati orari – Talvolta la lettura delle e-mail fa perdere molto tempo e distrae dal lavoro che si sta facendo. Meglio creare degli orari fissi per leggerle.

E ora la Cina blocca anche i Feed Rss

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Sappiamo tutti benissimo che la libertà di espressione e di informazione in terra cinese è spesso un miraggio, così come sono note a tutti le vicende di bloggers arrestati e di siti Web occidentali oscurati. Adesso arriva la notizia che, oltre a numerosi siti, sono stati bloccati anche i Feed Rss.

Generalmente, fino a qualche tempo fa i feed potevano essere scaricati liberamente da ogni cittadino (il che dava a tutti la possibilità di informarsi anche senza visitare direttamente un sito “vietato”). Qualche giorno fa è stato bloccato Feedburner, poi via via moltissimi altri feed.

Hai un blog? Aiuta uno studente

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Quando si parla di aiutare gli altri ognuno di noi ha un modo tutto suo. Chi fa beneficienza donando denaro, chi donando del tempo, chi facendo sacrifici. Dal blog di Google arriva una proposta molto particolare che permetterà a tutti di aiutare semplicemente con il proprio blog.

In particolare, il tipo di aiuto è quello dedicato agli studenti e ai docenti. Esiste un sito, infatti, chiamato “Donors Choose”, che permette ai docenti di inserire online il materiale di cui avrebbe bisogno la classe per lavorare meglio (e che la scuola non può permettersi). Come si può aiutare anche solo attraverso la posta elettronica o un blog? Aprendo delle “challenges” (competizioni), una specie di raccolta fondi “condivisa” tra amici, parenti, conoscenti per raggiungere un obiettivo.

“Internet? È roba vecchia”. Parola dei suoi creatori

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Avete capito bene: secondo i pionieri della Rete, internet sarebbe ormai un’infrastruttura obsoleta. A rivelarlo un articolo del Wall Street Journal. Nel 1969 Larry Roberts del Pentagon’s Advanced Research Projects Agency progettò un programma, destinato agli enti di ricerca, chiamato ARPAnet che avrebbe permesso a più computer di restare connessi tra loro anche a distanza. Per le decadi successive, Roberts ha provato, spendendo circa 340 milioni di Dollari, a migliorare la sua stessa tecnologia, arrivando però al punto che oggi come oggi è obsoleta.

“Non possiamo più contare su questa tecnologia, che è vecchia di quarant’anni” ha spiegato il programmatore che ora ha 69 anni. La sua ultima invenzione è un “router di flusso”, che non fa altro che analizzare il traffico di rete convogliando su “strade” diverse dati di pagine Web, e-mail, telefonate VoIP, e così via. Ma Roberts non è l’unico tra i “creatori” della rete a pensarla così.

Windows XP: Come installare/disinstallare la recovery console su disco fisso

La recovery console, per chi non lo sapesse, è quello strumento presente nel CD di Windows (avviabile tramite DOS) che, ci permette di riparare danni più o meno gravi verificatisi nel nostro sistema.

In molti casi si rivela un vero e proprio salva-sistema/salva-dati, di conseguenza, averlo sempre a portata di mano è un qualcosa di decisamente utile. Vediamo adesso insieme come installarlo sull’hard disk, in modo da non dover inserire ogni volta il CD di Windows XP per utilizzarlo:

  1. Inserire il CD d’installazione di Windows XP nel computer.
  2. Andare in “start” > “esegui…”, digitare d:\i386\winnt32.exe /cmdcons (dove “d:” sta per l’unità del drive CD/DVD, quindi nel vostro sistema potrebbe variare) e dare l’invio.
  3. Nella schermata che apparirà, cliccare su “Yes”.

Myanmar alla ribalta internazionale grazie alla rete. E ora?

La scia di sangue che sta accompagnando la durissima repressione del governo birmano (pardon, del Myanmar) contro le migliaia di persone scese in strada per chiedere maggiore democrazia è stata accompagnata anche, come tutti sapete, da un totale oscuramento dei canali tradizionali d’informazione. Oltre alla “caccia al giornalista” (che ha portato, tra le altre cose, all’uccisione di un fotoreporter), la rete, i blog e le nuove tecnologie si sono rivelati fondamentali, forse per la prima volta, per far uscire dal Paese informazioni sulla tragedia che, altrimenti, non avremmo mai potuto avere.

Da ieri però, purtroppo, è impossibile connettersi a internet praticamente da ogni parte del Myanmar “a causa della rottura di un cavo sottomarino”, spiega il governo (ma sappiamo tutti che non è così). La strategia governativa, infatti, punta a non fare uscire dai confini nazionali informazioni sugli scontri e sulle migliaia di persone imprigionate e pestate a sangue (se non uccise).