buoni pasto elettronici

Buoni pasto elettronici: caratteristiche e benefici

I buoni pasto sono una delle più diffuse forme di fringe benefit aziendale e sono una soluzione adottata da moltissime aziende nelle quali non è previsto il servizio di mensa aziendale.

La loro introduzione nel mondo del lavoro risale agli anni Cinquanta e sono state le aziende britanniche le prime a distribuirli ai propri dipendenti e collaboratori. In seguito sono diventati una soluzione sfruttata a livello globale e nel nostro Paese sono sempre di più le realtà che offrono questo riconoscimento economico al proprio personale.

buoni pasto elettronici
buoni pasto elettronici
Netflix

Prosegue l’espansione di Netflix nel mondo del gaming

Non si ferma mai lo sviluppo di Netflix, con un chiaro riferimento soprattutto al tema gaming. Secondo quanto appreso proprio in questi giorni, la nota piattaforma ha annunciato ai propri abbonati che sta espandendo i giochi che offre a TV, PC e Mac selezionati come parte di un test condotto in Canada e nel Regno Unito. In attesa di capire se e quando il discorso verrà esteso anche all’Italia, vediamo di cosa si tratta.

Netflix
Netflix
pagamenti biometrici

Pagamenti biometrici: è boom, ma occhio alla sicurezza dei dati

L’integrazione dei dati biometrici nell’utilizzo dei pagamenti elettronici è in continuo aumento. Secondo numerose ricerche, nei prossimi anni il numero di persone che effettuerà transazioni utilizzando software di riconoscimento facciale raddoppierà, raggiungendo quota 1,4 miliardi.

pagamenti biometrici
pagamenti biometrici
web agency

Perché affidarsi a una web agency

Nel corso degli ultimi anni il mondo digitale ha visto una vera e propria ascesa che ha portato anche alla nascita di diverse figure professionali e agenzia di web marketing. Ma perché affidarsi a una web agency? In molti provano a sfruttare le enormi risorse del web da soli, ossia senza il sostegno di nessuno.

web agency
web agency
Feltrinelli

Il cambiamento digitale alla portate di tutti grazie a Feltrinelli

J.K. Rowling si è vista rifiutare la pubblicazione di tantissimi libri prima di sentire un tanto sospirato sì per una sua opera. Si trattava di Harry Potter, e dopo tanti tentativi andati a vuoto, si è ritrovata milionaria a 40 anni. Senza andare così lontano geograficamente, un altro esempio è quello di Luciano De Crescenzo, che nacque come ingegnere e lavorò per la IBM fino all’età di 51 anni quando decise di seguire la sua vera passione: lasciò il lavoro e si dedicò a tempo pieno alla scrittura di libri, di film e alla divulgazione della scienza, della storia greca e della filosofia.

Feltrinelli
Feltrinelli
Moodle

Che cos’è Moodle, piattaforma leader dell’e-Learning

Negli ultimi mesi l’attenzione per l’e-learning e la formazione a distanza è cresciuta a dismisura, spinta dalle questioni emergenziali che hanno reso a dir poco complicato l’accesso ai classici corsi e lezioni. Non è un caso quindi che Moodle, una delle piattaforme più note in questo settore, abbia conosciuto un incredibile interesse e sia ora utilizzata su oltre 160mila siti a livello mondiale, di cui quasi 5 mila solo in Italia.

Moodle
Moodle
Studiare online

Studiare online is the new black

Una cosa è certa nella vita di ognuno: il nero sta bene con tutto. Tranne che con il blu, lì ci sono scuole di pensiero differenti, c’è chi dice che è assolutamente vietato abbinare i due colori e chi invece ritiene sia estremamente elegante e di tendenza. Una volta assodato ciò, una serie TV ha scardinato le nostre certezze, facendo diventare l’arancione il nuovo nero; per chi non avesse capito, si tratta di Orange is the new black, titolo ironico per una storia ambientata in un carcere femminile, dove le nuove arrivate sono – appunto – vestite di arancione.

Studiare online
Studiare online
busta verde

Focus sulla truffa della busta verde: coinvolte le Poste Italiane

busta verde
busta verde

Sta girando nuovamente anche qui in Italia la cosiddetta truffa della busta verde, apparentemente inviata da Poste Italiane, con la richiesta inoltrata agli utenti riguardante il pagamento di multa. Secondo le testimonianze raccolte, nei documenti (scritti in parte in italiano, in parte in croato), si potrebbe arrivare addirittura a quattro cifre.

how90s, ed il tuo sito web quanti anni ha?

E così ridendo e scherzando, ci si ritrova nel 2011. Certamente sono passati tanti anni e la tecnologia continua ad andare avanti. Quando parliamo di tecnologia pensiamo subito a nuovi smartphone, pc, tablet, ma è doveroso prendere in considerazione anche il web.

Negli ultimi anni anche il World Wide Web ha fatto passi da gigante, basti pensare al web 2.0 e 3.0. Ma nonostante ciò, a volte, capita di imbattersi in siti web davvero all’antica, creati qualche decina di anni fa e mai aggiornati. Se anche voi avete un sito web stile anni ’90, penso sia arrivata l’ora di cambiare. Oggi vi presento un servizio OnLine, che ci consente di “datare” il nostro sito web.

BudgetUp, gestisci il tuo bilancio attraverso le tag

budgetup

BudgetUp è un servizio tanto nuovo quanto utile e semplice. Fondamentalmente non è altro che un sistema di rendicontazione, grazie al quale potete evitare che il vostro estratto conto assuma quel fastidioso colore rosso che tutti noi tanto temiamo.

Il sistema è basilare, potete aggiungere voci di spesa e di entrata, il portale calcolerà il valore finale per voi. E’ anche possibile inserire spese e guadagni ricorrenti, stipendi, rate, etc. La novità di questo servizio sta nel fatto che ad ogni voce di spesa / entrata potrete aggiungere una o più tag, attraverso le quali potrete ottenere rendicontazioni aggregate.

Il sistema di catalogazione per tag sta sempre più sostituendo i vecchi metodi, le possibilità offerte da questo sistema sono ben note. Anziché prevedere in anticipo le categorie per poi avere affolatissimi e confusionari campi AOB (any other business), di volta in volta assegnerete ad ogni elemento delle parole chiave. In questo modo oltre alle categorie più note potrete aggiungere categorie liminari, sfumature che aiutano a nella ricerca in un secondo momento.

Twittgeek, un boost per il vostro account Twitter

twiitgeek

Le dinamiche di successo su Twitter ancora non sono chiare. Si è portati a credere che più followers si abbiano più si stia andando bene, ma non è sempre così; si può credere che diventando follower di qualcuno si inneschi il meccanismo della gratitudine ed essere seguiti di risposta, ma non è così automatico.

Il modo in cui si muovono gli utenti su Twitter non è ancora svelato, il motivo principale è che Twitter non affronta la rete in modo 2.0, ma potremmo azzardare a dire che è una finestra su quello che sarà il web 3.0. L’approccio alla rete infatti non è più di tipo comunitario, ma individuale. Gli utenti di Twitter si possono dividere principalmente in due categorie, quelli che usano Twitter come un tracker e buzzano link o quelli che riversano il proprio “lifestream” 140 caratteri per volta.

Non potendo considerarsi una community quella di Twitter non si può fare a meno di notare che esistono delle connessioni fra gli di utenti. Non c’è nessuna struttura in grado di tenerli insieme, ma in qualche modo gruppi di utenti, accomunati dagli stessi interessi, si seguono fra di loro, dando vita a quelle che alcuni hanno chiamato crowd, ovvero folle.

O3D: Google prova a portare il 3D dentro il browser

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Da tempo si specula su cosa sia veramente il Web 2.0 e, più o meno dallo stesso numero di anni si specula anche su quale possa essere il Web 3.0. Al di là delle denominazioni, resta indubbia la volontà da parte di tutti noi di veder ancora sviluppare il discorso web. Il Web3D Consortium da anni immagina che il Web 3.0 sarà composto dalla tanto attesa visione tridimensionale della rete.

Il Web, secondo varie opinioni, si potrebbe trasformare in una serie di spazi in 3D, non tanto diverso da quanto già realizzato da Second Life. Questo potrebbe aprire nuovi modi di connettersi e di collaborare utilizzando spazi 3D condivisi. Uno dei più grossi ostacoli allo sviluppo del Web 3D sono le piattaforme a disposizioni degli sviluppatori e, in modo ancora più preponderante, la facilità con cui l’utente finale può raggiungere ed utilizzare simili contenuti. Second Life non può, a mio parere, essere considerato un esempio di vero 3D, poichè richiede il download di decine di Mb e l’utilizzo di un prodotto che è completamente scollegato da ciò che noi chiamiamo web, e cioè il nostro amato browser.

Google ha così realizzato un set di API completamente open source che permette di inserire all’interno di una pagina web dei componenti in formato 3D. Il progetto, denominato O3D, è presente sul web già da Aprile e l’interesse per questo nascente set si sta velocemente ampliando e durante la Google I/O Developer Conference, svoltasi il 27 e 28 Maggio a San Francisco, è stata inserita una sessione dedicata a questo suo nuovo prodotto. La gallery, inoltre, si sta velocemente popolando di tentativi da parte degli sviluppatori di utilizzare questo framework.

Wolfram Alpha: sarà il killer di Google o un ennesimo tentativo fallito?

Wolphram Alpha

In una piccola era nella quale Google pare regnare indisturbato ed indiscusso nel regno dei tanti, troppi motori di ricerca, buone nuove si hanno per gli utenti più curiosamente geek: è nato l’anti-Google!

Se si tratterà di anti-Google di nome e di fatto, cari amici, non lo sappiamo ancora. Ma possiamo assicurare che, a giudicare da quanto se ne sta parlando nella blogosfera estera e a giudicare dalle funzionalità offerte, il primato del più famoso motore di ricerca del mondo potrebbe essere, anche se in quantità ancora da definire, decisamente minato.

Wolfram Alpha è, infatti, un motore di ricerca formidabile: è il meglio, permetteteci, che si possa trovare gratuitamente oggi in quanto ad intelligenza artificiale nella rete. Noi domandiamo e lui risponde, senza problemi, in poco tempo e con un’accuratezza e una capacità di contestualizzare difficilmente ritrovabile altrove.

Web 2.0 to Web 3.0: definizioni, bilanci, previsioni e aspettative per il futuro!

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Lettori carissimi, oggi è l’ultimo dell’anno. Tiriamo quindi le somme di un piccolo, grande ciclo della nostra vita per ricominciarne un altro, sperando che sia prospero e ricco di soddisfazioni, e che possa portare tante cose belle all’intera società. Auguri, quindi.

Giungiamo però in medias res da subito: parlavo di somme e di cicli della vita non a caso, cari geek. Perché, come avrete già capito, questo è un articolo che si discosta, per toni e temi, dai soliti che ci capita di scrivere qui su Geekissimo, vista proprio la particolarità di questa giornata.

Oggi vorremmo, insieme a voi, fare un resoconto di quello che è stato il tema più toccato da chi vi sta scrivendo qui. Vorremmo parlare di web, in particolar modo focalizzandoci sull’apparente ma imminente evoluzione del web 2.0 verso il web 3.0.

Prima di immergerci nel nostro viaggio, fissiamo dei concetti chiave. Spesso utilizziamo due “sigle” (web 2.0 e web 3.0, ndr) impropriamente, senza neanche accorgercene, e lo facciamo non conoscendo cosa c’è dietro a questi ormai non troppo nuovi appellativi.

In generale, possiamo definire il web 2.0 come web sociale, dove condivisione e facilità d’uso sono temi messi al primo posto dai fautori di questa net evolution. Web 3.0 significa invece altra, nuova internet: grafica 3D, intelligenza artificiale ma dalle “sfaccettature umane”, consultazione del web come grande database e, ancora, introduzione della semanticità, ossia, detto in parole povere, lo sviluppo di sofisticati meccanismi di interrogazione ed elaborazione automatica dei progetti online. (Per questi ultimi concetti, per chi sa l’inglese consiglio questo lungo ma interessante video).