
Google Buzz, è già rivoluzione: tante novità all’insegna della privacy

Privacy

In quasi tutte le famiglie, oramai, troviamo almeno un computer condiviso da tutti i membri del nucleo familiare, con conseguenza di dover rinunciare a una bella fetta di privacy, considerando la relativa facilità che i nostri familiari troveranno nel guardare i nostri file.
Fortunatamente esistono software freeware che consentono di inserire password ai file, in modo da renderli illeggibili senza di essa. In questo modo possiamo dormire tranquillamente sapendo che un guardiano sta proteggendo le nostre informazioni private.
Oggi invece voglio presentarvi un software che non proteggerà i file, ma programmi, grazie all’uso di una password. Si chiama Save It, è un freeware e la sua grafica potrebbe deludervi, ma non il suo funzionamento.

Visto l’evolversi delle sempre maggiori richieste di privacy da parte degli utenti, Mozilla (come tante altre società) ha deciso di introdurre dalla versione 3.5 di Firefox la funzione Private Browsing, ovvero la possibilità di avviare una sessione del browser completamente anonima, senza salvare quindi cronologia, cookie, dati dei siti visitati e via dicendo. Una funzione utile in tutti i casi, ma specialmente nel caso in cui utilizzassimo un computer con altri 3-4 utenti, rischiando così di far conoscere a tutti i siti web che visitiamo.

L’importanza della Privacy, un aspetto molto spesso trascurato da tutti, è senza dubbio tantissima, anche se qualche volta si rischia di esagerare con le tutele preventive e le obbligazioni, soprattutto quando si parla di Privacy Online, un tema tra i più caldi degli ultimi anni e che ha visto protagonista poco tempo fa proprio il fondatore di Facebook Mark Zuckerberg, il quale ha dichiarato che la privacy su internet si sta evolvendo giustificando così le nuove (e piuttosto permissive) impostazioni per la privacy di Facebook.
Come Facebook annunciò in Ottobre e come vi abbiamo riportato, gli sviluppatori non saranno più in grado di inviarvi messaggi tramite il sistema di notifiche di Facebook, ma dovranno utilizzare i vostri indirizzi email.
Questo significa che da offi in poi, quando installerete un’applicaizone Facebook potrebbe venirvi richiesto, anzi lo sarà sicuramente, il vostro indirizzo email. A tutela della vostra privacy Facebook metterà a vostra disposizione un indirizzo alias da utilizzare.
I motivi che hanno portato Facebook a questa decisione sono vari, innanzitutto in questo modo libereranno un po’ i server dalle milion di notifiche, se non miliardi, che ogni giorno arrivano dalle applicazioni agli utenti. In econdo luogo in questo modo i rapporti fra sviluppatori ed utenti non saranno più mediati da Facebook.

Come tutti gli utilizzatori del Social Network più famoso al mondo ben sanno, la questione della Privacy su Facebook è diventata sempre più spinosa con il passare del tempo, dimostrando come l’attenzione alla Privacy sia sempre e comunque direttamente proporzionale all’aumentare degli utenti interessati, mentre si tratta di un aspetto che andrebbe curato sempre più al fine di evitare la fuga di dati sensibili. Ovviamente il modo migliore di proteggere i nostri dati personali sarebbe quella di non inserirli su Facebook ed altri siti sparsi per la rete, ma limitare la propria esperienza di navigazione online solo per paura di perdere la riservatezza di dati che devono restare tali è senza dubbio inaccettabile.





Il web 2.0 ha portato una gran mole di dati personali sul web, accessibili in vari luoghi del web che ne rendono spesso impossibile il reale controllo e la possibilità finale di un sano “delete” che cessi di rendere pubblico il singolo dato.
In soccorso, anche se in modo abbastanza elaborato, esiste Vanish, un servizio creato da Roxana Geambasu, ricercatrice dell’Università di Washington. Il sistema converte un testo in una chiave incomprensibile al normale lettore (denominata VDO, cioè Vanish Data Objects), inseribile in qualsiasi tipo di comunicazione (mail, social-network, chat…), e dotata di una scadenza, rendendolo impossibile da leggere oltre una data predefinita.

Da venerdì 24 Luglio Facebook utilizzerà le foto degli utenti nei banner pubblicitari che appariranno sui profili dei loro amici. E’ legale perché previsto nelle condizioni d’uso accettate con l’iscrizione; questa la PROCEDURA PER EVITARLO: Andate in -> Impostazioni ->Impostazioni sulla Privacy ->Notizie e Bacheca -> Inserzioni di Facebook -> Presenza nelle Inserzioni di Facebook: impostare il valore a “Nessuno”
La miglior sicurezza per ogni internet-nauta è sicuramente quella che ci può regalare un anominato sul WEB. Un completo anonimato non è dato solamente da i dati che mettiamo su internet, come ben sapete, tutte le volte che apriamo una pagina su internet o effettuiamo un collegamento alla rete, lasciamo tracce del nostro passaggio in ogni angolo. Queste tracce riporteranno sempre al vostro PC, in qualsiasi modo.
Insomma, l’unico modo che abbiamo per evitare di essere rintracciati è quello di usare un Proxy, di liste di proxy ne esistono a centinaia sul WEB. Oggi, vi presento un programma che vi permette di navigare anonimi, senza quindi lasciare traccia del vostro passaggio, e che vi permette di superare qualsiasi Firewall fosse installato sulla vostra rete.

Non raramente, su questo blog, ci è capitato di parlare dei molteplici e delicati aspetti legati alla privacy su internet, argomento molto interessante ma sicuramente difficile da trattare.
Anche oggi vorremmo parlare di questo topic, ma vorremmo farlo in maniera diversa, presentandovi quello che si definisce il primo motore di ricerca anonimo nel mondo: Yauba!
Yauba è un motore di ricerca che, seppur ricco di funzionalità e novità interessanti, promette ai suoi utenti di non registrare alcuna informazione personale, fosse pure involontariamente.

1. TabRenamizer: state portando a termine un’importante ricerca scolastica con fini scientifici e le vostre fonti (YouPorn, PornoTube, TardoneMaBone, ecc.) sono tutte aperte in diverse schede di Firefox? Forse è meglio utilizzare questa simpatica estensione per rinominarle tutte contemporaneamente assegnando loro titoli meno “sospetti” ed evitare figure non esemplari agli occhi di parenti e disturbatori dell’ultim’ora.