Facebook Disconnect, interrompere automaticamente la connessione tra Facebook e le pagine web visualizzate

Per tutti gli utenti in possesso di un account su Facebook la tutela della propria privacy non è mai troppa e, onde evitare di andare incontro a brutte e spiacevoli sorprese, spesso e volentieri potrebbe risultare piuttosto utile ricorrere all’utilizzo di apposite risorse extra, oltre ad una buona dose d’accortezza, ideate proprio al fine di incrementare la propria sicurezza online.

Proprio a tal proposito, quest’oggi, diamo un occhiata ad un interessante ed efficiente strumento grazie al quale, in modo del tutto automatico, sarà possibile fare in modo che Facebook Connect, oramai implementato alla stragrande maggioranza delle pagine web e delle risorse online, non disturbi la propria navigazione online, a patto però che il browser in uso sia Google Chrome.

Square Privacy Cleaner, rimuovere facilmente i dati legati alla privacy in Windows

Molto spesso, qui su Geekissimo, abbiamo ribadito la notevole importanza ricoperta dalla possibilità di tutelare la propria privacy navigando online, evitando dunque che informazioni riservate e spesso importanti possano essere facilmente diffuse finendo dunque in mani sbagliate.

Al tempo stesso, però, appare fondamentale salvaguardare determinate informazioni anche quando si è semplicemente impegnati nell’utilizzare il proprio PC, evitando dunque di incappare in spiacevoli e fastidiose sorprese.

Nel caso in cui l’OS in uso sia Windows e si abbia dunque intenzione di aggirare facilmente problematiche di tale tipologia, allora, di certo, uno strumento quale Square Privacy Cleaner potrebbe risultare senz’altro utilissimo.

FB-Secure, settare i parametri di sicurezza relativi alle applicazioni in uso su Facebook direttamente da Firefox

In svariate occasioni, qui su Geekissimo, abbiamo avuto modo di constatare quanto possa essere importante cercare di tutelare al meglio i propri dati e le proprie informazioni su Facebook, cercando dunque di ottimizzare il proprio livello di sicurezza e, di conseguenza, anche quello della privacy.

Quest’oggi ritorniamo dunque sull’argomento in questione andando a scoprire insieme un recente ed utile add-on specifico per Firefox ed interamente dedicato all’incremento del grado di sicurezza adottato utilizzando il ben noto ed affermato social network.

L’estensione in questione è FB-Secure, ovviamente completamente gratuita, la quale, una volta applicata al browser web di casa Mozilla, consentirà di gestire agevolmente e senza troppi problemi tutti i vari ed eventuali permessi da concedere alle applicazioni che si intende utilizzare.

Invadere la nostra privacy? Apple ha un’app anche per questo…

Preston Gralla, l’editorialista di Computer World che abbiamo imparato a conoscere per i suoi articoli dall’alto tasso provocatorio, è tornato ad attaccare le politiche aziendali di Apple pubblicando, sul suo blog, un “pezzo” dal titolo abbastanza eloquente (Invade your privacy? Apple has an app for that) in cui il giornalista lascia chiaramente intendere che Apple spia i suoi utenti in maniera sistematica raccogliendo dati che risulterebbero “anonimi” solo sulla carta.

A sostegno della tesi di Gralla sarebbe anche il giornale americano Los Angeles Times, secondo cui “Apple raccoglie informazioni sulla posizione geografica degli utenti di iPhone, iPad e Mac in tempo reale“. Il rinomato quotidiano d’oltreoceano provvede poi a sottolineare come l’azienda di Cupertino abbia aggiunto un nuovo paragrafo alle condizioni di utilizzo dei suoi prodotti (da sottoscrivere obbligatoriamente per scaricare da iTunes). Eccolo, in una traduzione un po’ maccheronica:

Per fornire servizi basati sulla posizione geografica sui prodotti Apple, Apple, i nostri partner e licenziatari potrebbero collezionare, usare e condividere informazioni precise sulla localizzazione, inclusa la posizione geografica in tempo reale dei vostri computer e dispositivi Apple. Queste informazioni vengono raccolte in maniera anonima, in modo che non sia possibile identificarvi[…]

Privacy: 5 programmi gratis da mettere sulla propria penna USB

In tema di privacy, si sa, noi geek siamo un po’ paranoici. Se formattiamo un hard disk temiamo che qualcuno possa recuperare i file cancellati, quando navighiamo in determinati siti Web vogliamo che nessuno abbia modo di rintracciarci, abbiamo paura che le penne USB inserite nel nostro PC nascondano chissà quali loschi mezzucci per rubarci i dati, e chi più ne ha più ne metta.

Proprio sulla base di tali “paranoie”,  abbiamo deciso di proporvi l’elenco che segue, una lista con 5 ottimi programmi gratuiti per la privacy da mettere sulla propria penna USB e portare sempre con sé. Non vi resta che scoprire insieme a noi quali sono e decidere, quindi, se scaricarli o meno. Buona segretezza a tutti!

Active Kill Disk

Un vostro amico vi ha pregato di formattargli il disco fisso del PC, in modo che la sua fidanzata non potesse recuperare tutte le foto osé che aveva gelosamente custodito fino a quel momento? Per voi non esiste alcuna formattazione senza prima un bel wiping dell’hard disk? Allora mettete nella vostra pennetta di fiducia Active Kill Disk, un minuscolo programma che, avviandosi in modalità DOS, permette di cancellare interi dischi fissi in maniera sicura, rendendo praticamente impossibile il recupero dei dati. Rispetto alla versione a pagamento, la versione free del software permette di effettuare solo la cancellazione ad un solo passaggio, ma diremmo che possiamo accontentarci molto volentieri.

PrivacyDefender, impostare automaticamente il miglior livello di privacy su Facebook

Negli ultimi tempi, lungo l’intero web, le discussioni circa tutto quanto concerne privacy e sicurezza relative a Facebook, il ben noto ed affermato social network, risultano essere decisamente aumentate in conseguenza a tutta una serie di piccoli ma significativi cambiamenti che, giorno dopo giorno, sono andati ad investire il tanto amato prodotto di Mark Zuckerberg.

Considerando dunque tutto quanto appena affermato, quest’oggi soffermiamoci nel dare uno sguardo ad un interessante, nuovo ed apposito strumento web, ovviamente completamente gratuito ed utilizzabile da tutti gli iscritti alla ben nota rete sociale, grazie al quale, nel giro di pochi click, sarà possibile settare al meglio le impostazioni relative alla propria privacy su Facebook.

Quit Facebook fa fiasco, solo 34.000 utenti si cancellano dal social network

Mark Zuckerberg può continuare a dormire sonni tranquilli. L’iniziativa Quit Facebook Day, che aveva come scopo quello di far risvegliare le coscienze sull’argomento privacy e far cancellare dal social network quanti più utenti possibili in un solo giorno (il 31 maggio), si è rivelata un flop abbastanza clamoroso.

Al momento in cui scriviamo, il contatore degli utenti che hanno deciso di cancellarsi da Facebook per protesta segna quota 34.466, che considerati gli oltre 400 milioni di utenti attivi sul sito non è proprio un bel risultato. Fatti i dovuti calcoli, si tratta, infatti, di poco meno dello 0,01% degli iscritti.

Incognito Switcher, utilizzare Google Chrome per navigare in incognito ora è ancora più semplice!

Solcare il web in incognito costituisce senz’altro, in talune circostanze, un ottimo metodo mediante cui preservare quelle che sono le informazioni relative alla sessione di navigazione online in corso, implicando dunque l’impossibilità di reperire i dati relativi alla propria esplorazione del web sia nella cronologia del browser in uso che nella cache e nei cookies.

Ad esempio, per quanto concerne Google Chrome, è possibile sfruttare tale modalità di navigazione semplicemente selezionando la relativa voce dal menu strumenti della finestra del browser o, in alternativa, sfruttando l’apposita scorciatoia da tastiera.

Tuttavia, di default, il mitico browser targato big G non presenta alcuna opzione specifica mediante cui visionare rapidamente una determinata pagina web nel più totale, o quasi, anonimato.

YourOpenBook, leggere gli stati delle persone iscritte a facebook che non sono state molto attente alle impostazioni sulla privacy

Abbiamo già parlato di come migliorare la privacy del proprio account di facebook. Lo sappiamo tutti che è conosciuto come uno dei servizi più “anti privacy” esistenti al mondo, ma non possiamo dimenticare che se vogliamo possiamo difenderci. Per farlo è possibile giocare un po’ con le impostazioni, oppure usare un servizio che vi ho mostrato qualche giorno fa, si chiama Save  Face (permette di settare tutte le opzioni nel migliore dei modi, senza che noi facessimo nulla, o quasi).

Oggi, invece, voglio mostrarvi un servizio che permette di cercare tra le frasi personali di tutti quegli utenti che hanno ignorato i consigli di blog come questo, o semplicemente non sanno a cosa vanno incontro se non stanno attenti. Il nome del servizio è Your Open Book ed ha una grafica identica al facebook di qualche mese fa.

SaveFace, settare automaticamente nel migliore dei modi le impostazioni sulla Privacy di facebook

Sapete benissimo che facebook non è famoso per la sua privacy, bensì per il contrario, ed è forse per questo che è usato da così tante persone in tutto il mondo. Diciamocelo una parte di noi vuole far sapere i nostri fatti ad estranei che probabilmente non conosceremo mai. Molti di noi, però, vorrebbero mantenere uno stato di privacy almeno decente, per non incappare nella fastidiosa situazione di una fuga di informazioni sul nostro conto.

Possiamo anche dire con assoluta tranquillità che le impostazioni della privacy di facebook non brillano nemmeno di facilità d’utilizzo, poi sono suddivise in così tante categorie che bisognerebbe perderci qualche minuto per impostare tutto correttamente e non avere problemi. Capita anche che, nonostante avessimo impiegato la massima attenzione, qualcosa ci sfugga. Magari può essere un album fotografico, o forse un’impostazione nascosta da qualche parte che consente ai nostri amici di condividere con il resto del mondo qualcosa di nostro (io avevo una cosa del genere e non lo sapevo).

Il cloud computing? Un rischio più che un’opportunità, parola di esperto

Con lo svelamento dei prezzi dei netbook animati da Chrome OS, il sistema operativo online di Google, il cloud computing è tornato al centro della scena internazionale. Non senza scatenare qualche polemica. In particolare, nelle ultime ore hanno fatto molto rumore le dichiarazioni di David Kanter, quotato analista ed esperto informatico, il quale ha sostanzialmente affermato che il cloud computing è più un rischio che un’opportunità.

Il pensiero alla base della provocazione di Kanter è che utilizzare uno stesso hardware ed uno stesso software (quelli remoti che permettono ai servizi cloud di funzionare) in più persone è sempre poco sicuro. “Quando si utilizzano i servizi cloud, ogni utente viene isolato attraverso l’OS o la virtualizzazione, ma ciò – ha spiegato l’esperto – non garantisce una sicurezza impenetrabile al 100%, in quanto sia il sistema operativo che l’hypervisor possono essere “bucati” in qualsiasi momento. Ed anche l’hardware può essere soggetto a diverse vulnerabilità”.

Salvaguardare la privacy su Google Street View: come offuscare volti, case ed automobili

Come abbiamo avuto modo di verificare nel corso del tempo, Google Street View è divenuto un prodotto sempre più evoluto andando a presentare delle caratteristiche estremamente interessanti e fornendo dunque la possibilità di visionare interi percorsi stradali in 3D, analogamente a quanto è possibile fare di persona.

Le immagini utilizzate per riprodurre i vari ambienti tridimensionali, come già affermato più volte, non sono altro che appositi scatti realizzati direttamente dalle mitiche Google Car, le automobili targate big G appositamente preposte al fine di fotografare strade, palazzi e tutto quanto appaia lungo l’intero percorso compiuto.

Tuttavia sono parecchi gli utenti che, giorno dopo giorno, hanno iniziato a lamentare preoccupazioni circa la propria privacy poiché, come sicuramente avrete avuto modo di notare (e se non lo avete mai fatto allora forse è il caso di iniziare…) le immagini presenti su Google Street View, spesse volte, raffigurano anche persone, macchine o abitazioni talvolta facilmente identificabili.

Hidden File Manager, utilizzare una semplice utility per nascondere facilmente i file in Windows

Indubbiamente ciascuno di noi, sul proprio PC, ha file, dati o documenti che, per un motivo o per un altro, preferisce tenere lontani da quelli che sono gli occhi indiscreti di amici, parenti, colleghi o quant’altro.

Fin quando si tratta di un PC legato ad un utilizzo strettamente personale il problema non si pone ma, nel caso in cui la postazione multimediale in questione fosse soggetta al passaggio tra più utenti, come ad esempio è facile che avvenga in una famiglia, allora la cosa diviene un tantino più complicata.

Tuttavia, se si utilizza un OS di casa Windows, è possibile ricorrere all’utilizzo di un simpatico trucchetto mediante cui nascondere alla vista di chiunque quelli che sono gli elementi d’interesse personale.

Google: possiamo sapere tutto di tutti. Ma va?

Se il darsi la zappa sui piedi fosse uno sport olimpico, Eric Schmidt avrebbe già vinto una bella medaglia d’oro. A pochi giorni dalla querelle relativa alla privacy violata in Google Buzz, il CEO di Google è infatti intervenuto al Mobile World Congress 2010 di Barcellona (una delle manifestazioni più importanti nel mondo della telefonia mobile) sparando una frase di quelle che non si scordano facilmente: «se lo volessimo, potremmo conoscere letteralmente tutto di tutti».

Certo, direte voi, nulla di nuovo sotto il sole. Sappiamo tutti che “big G” ci osserva continuamente e ci conosce meglio dei nostri amici, ma sentire le ammissioni di un “reo confesso” fa sempre un certo effetto. Ciò detto, forse adesso è meglio andare a contestualizzare il discorso e vedere dov’è che il buon Schmidt è “incespicato”.

L’argomento trattato dal guru di Mountain View nel suo keynote è stato, inevitabilmente, quello del micro-blogging in tutte le sue sfaccettature (quello che permette di fare Google Buzz, detto in parole povere). Secondo il CEO di Google, questi social network sono “così intrusivi che, se lo volessimo, potremmo conoscere letteralmente tutto di tutti. Cosa stanno facendo le persone in un determinato momento, i loro interessi e molto altro ancora”.