La crescita di Internet dal 1998 al 2008

La BBC ha pubblicato una mappa tematica interattiva per osservare la diffusione di internet nel mondo dal 1998 al 2008. Potrete osservare i cambiamenti nel mondo scorrendo semplicemente lo slider che trovate in basso nella mappa il che vi restituirà intuitivamente il senso della crescita.

La prima cosa che balza alla nostra attenzione è quanto veloce è stata questa crescita. Iniziando dagli Stati Uniti d’America e dall’Australia si è diffuso in tutto il mondo occidentale ad una velocità impressionante. Per avere un senso della velocità di diffusione di questo media basta pensare che in Italia, nel 1998 c’erano meno di 3 milioni di utenti online mentre nel 2008 ne sono stati stimati circa 25 milioni.

Klout, statistiche accurate per il vostro account Twitter

Klout

Con Twitter che diventa semrpe più cruciale in campagne di webmarketing e analisi dei motori di ricerca, incomincia a sentirsi la mancanza di statistiche accurate, in aprticolare di dati aggregati e indicatori che siano in grado di rivelare agli occhi dei non addetti ai lavori l’efficacia di un account Twitter sul social network.

Klout offre un, se non l’unico, servizio completo di statistiche per il vostro account Twitter e non solo. Collegando l’account che creerete su Klout con il vostro account Twitter, sarete in grado di rilevare una serie di informazioni che Klout aggregherà per voi.

Si incomincia con una serie di statistiche numeriche che avrete già immaginato, numero di followers, follower / following ratio, percentuale di vostri tweets retweeted facendo distinzione fra messaggi unici e tweets replicati. Klout pondera i vostri valori sulla base non solo dei numeri, ma dell’originalità e del livello di engagement che questi hanno avuto sugli altri utenti.

Google Analitycs dichiarato illegale in Germania?

Google Analytics

Tutti voi sicuramente utilizzate o avrete utilizzato almeno una volta Google Analytics, il servizio gratuito offerto da Google per raccogliere statistiche molto accurate e ricche di dettagli con il minimo sforzo. Grazie alla grande quantità di funzioni importanti che racchiude, ed all’enorme numero di dettagli sui nostri utenti che riesce a raccogliere, Analytics è utilizzatissimo dai blogger di tutto il mondo, diventando uno strumento indispensabile per chi vuole sapere tutto sui propri utenti. Ed è proprio questo aspetto che non è piaciuto molto alle autorità tedesche, le quali hanno temporaneamente dichiarato che Google Analytics non sarebbe conforme alle leggi tedesche.

Speedi.ly, analisi automatica del Real Time Web

speedi-ly-coming-soon

Con l’avvento e la crescita del web in tempo reale, nascono nuovi repository di link e con essi nuove necessità di ranking.

Se Google si fa attendere nella sua “valutazione” del web in tempo reale, che si svolge su social network quali Twitter, altri sviluppatori si stanno dando da fare per dare una classificazione sempre più accurata dei link buzzati a migliaia ogni giorno sulle onde del real time sharing.

Speedi.ly è uno di questi, con il suo servizio offre l’analisi automatica di un link, restituendo valori numerici per la sua categorizzazione automatica. Da alcune prove che sono state fatte Speedi.ly restituisce sempre risultati appropriati e promette di offrire sempre più dettagli.

Clicky, un’alternativa a Google Analytics

clicky

Come tutti i monopoli o quasi anche Google ha i suoi lati oscuri. Il servizio di anlytics più diffuso è per l’appunto Google Analytics; i webmaster però non di rado si sono lamentati di questo servizio, troppo spesso non aggiornato alle odierne necessità di analisi e a volte colpevole di dati viziati.

Nonostante il disappunto di molti Google Analytics continua ad essere utilizzato, essendo uno dei pochi servizi di analytics validi e per giunta gratuiti. Altri servizi di analisi ovviamente esistono, ma spesso sono a pagamento o semplicemente troppo poco autorevoli, un problema quando si tratta di consegnare feedback sul proprio lavoro a clienti diffidenti.

Clicky è uno strumento di analisi del traffico web che funziona come qualunque altro servizio, agiungendo una stringa nel codice del vostro sito, Clicky incomincerà per voi a tracciare, analizzare e creare grafici. Oltre alla funzione di analisi del traffico Clicky aggiunge alcune interessanti integrazioni.

Nuove funzionalità enterprise per Google Analytics

Google Analytics

Non passo giorno che non arrivano notizie dal mondo di Google. Ieri Geekissimo vi parlava di Android il primo sistema operativo per cellulari ideato da Google. Oggi dal blog ufficiale di Google Italia, arrivano interessanti notizie riguardo il famoso Google Analytics.

Google Analytics è il programma per contare le visite di Google. Quest’applicazione è sicuramente la più famosa e utilizzata della rete. Oggi però, arrivano interessanti notizie riguardo a delle nuove funzioni Enterprise per tutti gli utenti di Analytics.

Cligs, accorciamo i nostri URLs osservando le loro statistiche

Ancora Web 2.0! Non so esattamente il perché ma credo abbiate tutti notato che ho una particolare attinenza con questo argomento. Mi attirano molto le applicazioni online che avvantaggiano tutti i Geek senza nemmeno sforzarsi di installare alcun software sul Desktop.
Ebbene, anche oggi ci dirigiamo verso questa strada giungendo a Cligs, un interessante progetto online il quale permette ad ognuno di noi di accorciare URLs.

A differenza di altri, con Cligs potremo analizzare i nostri “shorts URLs” osservando varie statistiche, come i click che vengono effettuati in questi, a patto di essere registrati molto rapidamente.

Se gli utenti dialup non vogliono la banda larga. E tu come stai messo?

Modem

Molti utenti non ancora raggiunti dalla banda larga, almeno negli Stati Uniti, dove è stata condotta un’interessante ricerca, ammettono di non essere interessati all’Adsl e di essere contenti di utilizzare il caro vecchio modem 56k. Incredibile ma vero: basti pensare a quanti di noi (me per primo) abbiamo dovuto tribolare anni e anni nell’attesa dell’arrivo della linea Dsl nel nostro palazzo.

Ebbene: secondo l’indagine del Pew Internet and American Life Project, solo il 14 per cento degli utenti dial-up si è definito “disperato” per non essere ancora stati raggiunti dalla banda larga. Il 35 per cento degli intervistati, invece, spiega di non essere interessato all’Adsl perché i prezzi dei collegamenti sono troppo alti e perché per sfruttarne al meglio le potenzialità dovrebbero acquistare del nuovo hardware, mentre il 19 per cento proprio non si dice interessato all’argomento, tanto che “nessun fattore potrebbe essere convincente”. Per la serie: se le cose stanno così, cosa spinge le varie compagnie telefoniche a far arrivare la linea veloce nelle aree rurali e più remote delle nostre nazioni?

Internet, situazione disastrosa in Italia: siamo il fanalino di coda dell’Europa e il 56% non utilizza la Rete

ItaliaPc

La pessima situazione economico-politico-culturale in cui versa il nostro paese ormai da diversi anni sta incidendo anche – non poteva non essere così – sullo scarso livello di avanzamento tecnologico, che ci porta, dati alla mano, ad essere in ritardo sulla media dell’Europa a 27 anche sull’utilizzo dei servizi online. È quanto merge dal rapporto annuale dell’Assiform (l’Associazione italiana dell’Information Technology), in cui si sottolinea, però, che l’Italia, nonostante i ritardi, “è in compenso seconda in Europa quanto a quota di popolazione con elevate capacità di utilizzare internet: il 9 per cento, subito sotto la Francia (12 per cento) e sopra la media europea (8 per cento).

Ma parliamo delle brutte notizie: nella Pubblica Amministrazione, ad esempio, la rete viene utilizzata al 17 per cento, a fronte di una media europea del 30 per cento (siamo, quindi, sotto e di molto!), con un gradimento dei cittadini in diminuzione per quanto riguarda i servizi offerti in rete. La situazione non è migliore se si guarda al mercato: l’internet banking è utilizzato solamente dal 12 per cento della popolazione, rispetto al 25 per cento della media europea; l’e-commerce sviluppa il 2 per cento del totale delle vendite al dettaglio, mentre la media europea viaggia a quota 11 per cento (ma qui lo sappiamo qual è il problema, e ne abbiamo più volte parlato: spesso i beni acquistati non arrivano a destinazione!).

Alcuni numeri su Opera 9.5 e sul DownloadDay di Firefox3!

Alcuni numeri su Opera 9.5 e sul DownloadDay di Firefox3!

L’uscita di Firefox 3 e Opera 9.5 sono state quasi contemporanee, il browser della grande O in 5 giorni è stato scaricato 4,7 milioni di volte, un risultato positivo se si pensa ai 20 milioni di utenti che utilizzano Opera. Mozilla, che invece combatteva per un record ha registrato 2GB di traffico HTTP al secondo, 13 Gigabits scaricati ogni secondo.

Si stimano 150 download al secondo, e quindi 9000 al minuto. Davvero niente male. Per quanto riguarda il record, 3 minuti dopo la fine ufficiale del Download Day, il contatore segnava quota 8,271,687 download. Questa la classifica:

Secondo una ricerca i cosiddetti “giovani” sarebbero “molto felici” di pagare per scaricare musica legalmente

Musica

Premesso che io odio la parola “giovani”, oggi parliamo di una statistica inglese che farà molto parlare di sé e di conseguenza discutere: da un sondaggio fatto tra ragazzi e ragazze che hanno tra i 14 e i 24 anni è emerso che la fascia più giovane non disdegna pagare per ottenere file musicali… l’importante però è che col pagamento se ne ricevano anche tutti i diritti illimitati di utilizzo. Il sondaggio è stato commissionato dalla British Music Rights, l’equivalente dell’italiana Siae.

Tra i risultati colpisce il fatto che l’80 per cento degli utenti di programmi peer-to-peer (come il pluripremiato eMule, solo per fare un esempio) si è detto disponibile a pagare affinché il file-sharing sia legalizzato. Il problema è che tutto questo esiste già, almeno per quanto riguarda la musica. Basti guardare iTunes o altri “negozi online” di mp3, che non costano poi molto (un euro per un brano, dieci euro per un album circa); il problema però, come al solito, sono i Drm, e cioè le limitazioni a copiare il brano scaricato sui computer o i lettori musicali degli amici. Insomma: ragazzi e ragazze vogliono possedere e controllare la propria musica.

Il mercato delle telecomunicazioni è completamente impreparato alla crisi della telefonia fissa

Telefoni

Come sappiamo tutti, oggi dovrebbe essere finalmente presentata la nuova versione dell’iPhone, il famoso iPhone 2.0 o iPhone 3G che – speriamo al più presto – verrà commercializzato anche in Italia (anzi, vi consiglio ovviamente di seguire tutte le novità su TheAppleLounge.com). Ebbene, proprio pochi giorni fa è stata diffusa una ricerca secondo cui il mercato delle telecomunicazioni sia impreparato alla crisi della telefonia fissa. La cricerca, promossa da Jajah (società di comunicazione specializzata in servizi VoIP), pone l’accento sul fatto che i principali responsabili delle società di telecomunicazioni globali siano molto preoccupati della riduzione delle linee di telefonia fissa e della continua crescita dei servizi basati su Ip.

“Il principale timore dei carrier – si legge – riguarda indiscutibilmente il crescente abbandono della telefonia fissa tradizionale. Per sostituire il conseguente crollo dei ricavi, i migliori candidati player sul mercato si rivelano quelli in grado offrire servizi a valore aggiunto basati su Ip con nuove strategie di prezzo, sebbene molte aziende debbano ancora definire le rispettive strategie relative all’IP”. Tra l’altro, i dati sono anche confermati da una recente indagine, secondo cui quasi una famiglia statunitense su sei (poco più del 15 per cento) non possegga una linea fissa, e che quasi tre famiglie su dieci possiedono solo il telefono cellulare e non ricorrono praticamente mai all’apparecchio tradizionale.

I domini più pericolosi del Web, secondo McAfee. Da evitare? Soprattutto Hong-Kong, Cina e Filippine

Domini

Quali sono i domini che tendono ad essere più pericolosi sul Web, per via dei tanti server “distributori” di malware? A stilare la speciale classifica è la McAfee, società produttrice di software antivirus, secondo cui al primo posto ci sarebbero i domini con base a Hong-Kong (.hk) con il 19,2 per cento di rischio. A seguire, i domini di Cina (.cn), Filippine (.ph), Romania (.ro) e Russia (.ru). Al contrario, i domini che dovrebbero essere più sicuri (perché meno portatori di malware) sono Finlandia (.fi), Giappone (.jp), Norvegia (.no), Slovenia (.si) e Colombia (.co).

Inoltre, se si fa un calcolo generale e si analizzano tutti i domini, risulta che la possibilità di scaricare spyware, adware, virus e altri tipi di software non desiderato è salita (addirittura!) del 41,5 per cento rispetto al 2007. Anche se la percentuale maggiore di rischio appare sui siti che utilizzano il dominio .hk, non è detto che questi fanno tutti capo alla città di Hong-Kong: molti magari utilizzano società di registrazione siti con base a Hong-Kong magari perché sono convenienti dal punto di vista economico o chiedono pochi documenti per l’avvio delle pratiche.

Confrontare le statistiche relative ai Feed di più blog con FeedCompare

Vi abbiamo parlato qualche tempo fa di Feed Analysis, un servizio davvero molto utile in grado di fornire, sotto forma di grafici interattivi, un’ accurata analisi relativa ad un feed Rss feedburner. Oggi ritorniamo sull’argomento, e lo facciamo con FeedCompare.

Il servizio è sicuramente meno completo rispetto a Feed Analysis, ma offre una caratteristica unica nel suo genere. Permette infatti di confrontare, proiettando i dati su un grafico, il numero di iscritti ai feed rss di uno o più blog, fino ad un massimo di 4.