I computer “pubblici”? Niente di più pericoloso. Ecco qualche consiglio utile per proteggere la vostra privacy

Internet_cafe

Internet cafe? Aeroporto? Scuola? Università? Quante volte in un mese ci capita di utilizzare internet da un computer che non è il nostro personale? Tante, probabilmente. E quante volte, per sbaglio o per disattenzione, ci capita di lasciare salvate le nostre password e i nostri dati personali? Molti internet café hanno dei software specifici che gestiscono le connessioni e cancellano i dati degli utenti una volta finito di lavorare, ma nella maggior parte dei posti non è ancora così.

Eccovi allora qualche consiglio per evitare (nel migliore dei casi) che qualcuno per gioco inizi a leggere la vostra posta e a chattare con il vostro fidanzato/la vostra fidanzata o che (nel peggiore) vi prosciughi il conto in banca. So che non è facile accettarlo, ma ovviamente per stare alla larga da problemi di questo genere ci sono due regole fondamentali che ovviamente ci troveremo sempre e per forza di cose a trasgredire: evitare di utilizzare i computer pubblici o comunque evitare di compiervi operazioni sensibili. Il che è molto più facile a dirsi che a farsi.

3 Ottimi servizi per mantenere l’anonimato in rete

Proprio ieri Shor ha pubblicato un video nel quale spiegava passo passo come fare per navigare mantenendo l’anonimato in rete servendosi del fantastico binomio Tor/Firefox.
Visto il grande successo e il grande interesso che molti visitatori hanno mostrato per questo argomento, oggi voglio presentarvi i migliori servizi web grazie ai quali vi sarà possibile, in maniera semplice e veloce, navigare anonimamente.

Cloud computing nuova era del web?

Cloud computing nuova era del web?

“Immaginate se, ogni volta che volete un bicchiere d’acqua, doveste prima accertarvi di aver collegato una pompa al pozzo e di aver sistemato tutti i filtri. E se un paio di volte al mese quello che vi ha venduto la pompa bussasse alla porta per sostituire un pezzo difettoso e, prima di andarsene vi dicesse di fare attenzione che ci sono persone che avvelenano i pozzi e per questo di comprarsi una pistola“. Con questa ottima analogia inizia l’articolo sull’Espresso di Alessio Balbi, incentrato sul fenomeno del cloud computing.

Andiamo a vedere meglio di cosa si tratta. Per la maggior parte degli utenti web i servizi online sono diventati fondamentali, sopratutto con la rivolta del Web 2.0; Sempre per questa filosofia installare e aggiornare programmi sul nostro computer, ed a volte mettendo a rischio la sicurezza stessa del pc (bug, virus etc) è un metodo antiquato. Per usare sempre la storiella dell’acqua uno ignora effettivamente come l’acqua arriva in casa, allo stesso modo i servizi di scrittura e calcolo dovranno arrivare sui nostri pc già pronti all’uso.

I provider potrebbero iniziare a bloccare “amichevolmente” i contenuti protetti da copyright. Ennesima invasione della privacy?

Pirateria

Rappresentanti di At&t e di altri importanti internet provider stanno discutendo la possibilità di filtrare, a livello di rete, i trasferimenti di materiale coperti da copyright ai computer degli utenti. “Dobbiamo farlo – ha spiegato un portavoce di At&t – e dobbiamo solo trovare un metodo gentile per iniziare a farlo”. Fino ad ora i provider internet hanno agito un po’ come delle autostrade a pedaggio: noi paghiamo e viaggiamo liberamente in rete. Per fare una metafora, ora è come se le autostrade iniziassero a voler avere una propria rete di poliziotti e controllori.

A richiedere questo servizio sono ovviamente le major proprietarie di film e musica e le case produttrici di software, che si dichiarano stanche di vedere il loro materiale illegalmente distribuito su internet. Il filtraggio, dicono, già avviene su YouTube o Soapbox: che ci vuole a inserirlo anche a livello di provider? Quello che chiedono – insomma – è di iniziare ad analizzare a campione i pacchetti digitali trasmessi da tutti gli utenti e scoprire se qualcuno sta trasmettendo o ricevendo materiale protetto da copyright.

Slopsbox: ultimo servizio per e-mail temporanee

Logo slopsbox

Al giorno d’oggi è necessario utilizzare il proprio account email per registrarsi a qualunque sito web. Con il rischio di essere “inondati” da spam. Per questo sono stati creati utili servizi che permettono di creare un account email temporaneo che solitamente viene cancellato dopo un pò.

Anche la crew di Pirate Bay ha creato un servizio di email a tempo, che non richiede l’immissione di nessun dato personale e nessuna registrazione. Basta semplicemente collegarsi al sito slopsbox ed inserire un nome utente e il codice di verifica per poter accedere all’email. Oltre al dominio slopsbox ne sono presenti altri.

Adobe spia i propri utenti?

Logo adobe

La risposta sembra essere si. Grazie alla scoperta di un giovane blogger si è venuti a scoprire che le applicazioni CS3 mandano informazioni ad un IP che non è di “proprieta” Adobe. Ma procediamo con ordine e vediamo comè giunto alla scoperta.

Grazie al programma Little Snitch (Che protegge la diffusione di dati privati), il blogger ha notato che quando lanciava un programma CS3, questo tentava di comunicare con l’IP 192.168.112.2O7.
Cosi ha pensato:”Adobe starà controllando se il programma è originale”. Ma qualcosa non gli tornava cosi ha deciso di approfondire.

Le migliori alternative on-line a tutti i più famosi software desktop

Come ben saprete, noi di Geekissimo amiamo proporvi validissime alternative gratuite ai software più blasonati (e costosi) che mette a disposizione il mercato.

Fortunatamente, dalle alternative freeware a quelle open source, è possibile fare (quasi) di tutto gratuitamente ed in maniera ottima su qualsiasi sistema operativo. Oggi però vogliamo andare addirittura oltre e presentarvi le migliori alternative on-line a tutti i più famosi software desktop.

Esatto, il mondo delle applicazioni on-line ha fatto talmente tanti passi avanti che è possibile sopperire alla mancanza di software “blasonati” come Microsoft Office e Photoshop direttamente da internet, in maniera gratuita e senza dover installare nulla sul proprio computer. Buona lettura a tutti!

Cercare nel Web in modo assolutamente anonimo? Qualcosa inizia a muoversi

Askeraser

I motori di ricerca – probabilmente lo sapevate già – conservano tutte le tracce delle nostre richieste e dei siti Web visitati per circa 18 mesi. L’archivio comprende indirizzi Ip, chiavi di ricerca, cookies, nomi utente e tutta una serie di dati che possono portare facilmente alla nostra identificazione e tracciabilità.

Se i motori di ricerca conservano queste tracce per motivi di sicurezza, certamente questi dati possono essere però oggetto anche di molte attenzioni da parte di cracker e spammer senza scrupoli che, se venissero in contatto con uno di questi database, avrebbero come per magia e in un attimo una radiografia completa di tutte le nostre attività e dei nostri interessi. Ma ora, da Ask.com, arriva il modo di cercare nel Web in maniera assolutamente anonima.

Come nascondere i drive nell’esplora risorse di Windows

Forse non tutti lo sanno ma è possibile nascondere i drive nell’esplora risorse di Windows, grazie ad una sola chiave da inserire nel registro di sistema.

Questa procedura può essere molto utile nei casi in cui si utilizzi un sistema multi-boot, ovvero, con più sistemi operativi installati su uno stesso computer, e di conseguenza si voglia limitare l’accesso da parte di un sistema al drive dove ne è contenuto un altro (ad esempio: ho installato Windows nel drive C: e non voglio che tramite lui si possa accedere al drive H: in cui ho installato Linux). Vediamo adesso insieme come procedere:

1. Andare in Start > Esegui… e digitare regedit per poi dare l’invio.

Reti pubbliche Wi-Fi: dobbiamo davvero fidarci? Il pericolo è dietro l’angolo

Wifi

Rispetto anche all’anno scorso ormai trovare una rete Wi-Fi libera, gratuita e senza password in giro per le città non è poi un’impresa così ardua. Utilissime quando siamo nei bar, nei ristoranti, negli aeroporti e abbiamo appresso il portatile (o anche i cellulari di ultima generazione) sia per controllare la posta che per continuare a lavorare senza “sprecare” minuti preziosi. Ma siamo sicuri che è tutto oro quello che luccica?

La maggior parte degli utenti che utilizzano queste reti, infatti, non sanno che le reti pubbliche portano con sé dei grandi inconvenienti in termini di sicurezza. Per dei criminali informatici (che possono magari essere i vostri vicini di tavolo) inserirsi in una rete libera e rubarvi la password dell’account e-mail o del conto in banca può essere davvero facile. Come? Creando, ad esempio, delle reti wireless dal proprio computer con dei nomi che ispirano fiducia (come “Bar Sport Wireless” o “Free wireless” – per dire…) e che però poi vanno a registrare password e dati sensibili direttamente sul computer del maleintenzionato.

Windows Live Messenger, 4 ottimi strumenti per la sicurezza e le emoticon

Windows Live Messenger non ha davvero bisogno di presentazioni: utilizzato anche da chi non può definirsi veramente geek, è infatti uno dei software di instant messaging più utilizzati del mondo.

Proprio questa sua enorme diffusione, ha favorito lo sviluppo di software e strumenti vari che permettono di migliorarlo e renderlo più sicuro. Oggi vi presentiamo proprio 4 ottimi strumenti gratuiti per la sicurezza e le emoticon di Windows Live Messenger. Buona lettura!

SimpLite: Ottimo software gratuito per la sicurezza di Windows Live Messenger che permette di cifrare le conversazioni ed evitare il tracciamento da parte degli sniffer.

I provider s’intromettono nell’home-page di Google per raggiungere i propri utenti. Ma tutto questo è legale?

GoogHp

Per la maggior parte di noi i provider (Alice, Fastweb, Libero, etc…) non sono altro che intermediari tra il computer e la Rete. Paghiamo la nostra bolletta mensile, a volte utilizziamo la casella e-mail che ci viene da loro fornita, ma rimangono società abbastanza marginali (correggetemi se sbaglio) nella nostra “internet-experience”. Purtroppo, da parte loro, i provider non vogliono fare la parte degli “intermediari stupidi”, ma vorrebbero cercare di coinvolgere di più i propri utenti, magari offrendo loro servizi a pagamento.

Ebbene, il provider canadese Rogers sta testando un nuovo sistema (diciamolo subito: molto invasivo!) per inserire messaggi personalizzati e destinati all’utente nella parte alta dell’home-page di Google (ricordiamo che la home page di Google è forse il sito più utilizzato anche come pagina iniziale dei browser). Nell’immagine che ho messo sopra a questo post (ma qui la vedete ingrandita) potete vedere esattamente a cosa mi sto riferendo.